LE POLITICHE PER L’INCLUSIONE: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I Bisogni Educativi Speciali (BES) si fondano su una visione globale della persona che fa riferimento al modello della classificazione internazionale di funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health – ICF) come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002). Si tratta di bisogni particolari, più o meno stabili o transitori, che evidenziano la necessità e l’importanza di percorsi educativo-didattici il più possibile efficaci ed individualizzati che sappiano cogliere in tempo le differenze e le difficoltà di ogni singolo alunno. Aree individuate per la classificazione dei Bisogni Educativi Speciali:
- area della disabilità (L. 104/1992);
- disturbi evolutivi specifici (DSA; deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria; ADHD);
- area dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.
La scuola italiana, fin dal 1977 (con la legge n. 517 che segna l’inizio dell’integrazione scolastica e successivamente con la L.104/92), rappresenta un modello di scuola inclusiva a cui si riferiscono i paesi dell’Unione Europea e non solo. La legge quadro, però, prevede il diritto alle provvidenze e alle misure previste, compreso l’insegnante di sostegno, solo per le problematiche riferibili al manuale diagnostico ICD-10 utilizzato dai Servizi Sociosanitari pubblici italiani per la certificazione ai sensi della L.104/92.
Per contro, oggi, la complessità delle classi – riflesso anche della complessità delle attuali dinamiche socioeconomiche e culturali – appare sempre più evidente; l’area dello svantaggio scolastico non si limita infatti alla disabilità, ma comprende anche i disturbi evolutivi specifici e lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, identificandosi come area dei BES (Bisogni Educativi Speciali o Special Educational Needs).
Compiti della scuola
Collaborando con la famiglia e le agenzie territoriali extrascolastiche, la scuola è tenuta a garantire un’opera di prevenzione, recupero, superamento delle difficoltà più o meno gravi che ogni alunno incontra nella sua formazione. La gestione delle classi deve essere quindi la risultanza di una programmazione attuata collegialmente secondo il criterio della corresponsabilità. In caso di grave disabilità è prevista la presenza di assistenti polivalenti. Il team docente, in particolare, è chiamato a:
• affrontare percorsi educativo/didattici che tengano conto non solo delle difficoltà di apprendimento dell’alunno con disabilità, ma anche delle dinamiche intercorrenti tra il soggetto ed il gruppo classe perché si attui una piena inclusione; o creare le condizioni che favoriscano l’accoglienza dell’alunno a scuola e la continuità didattico-educativa nel passaggio tra i diversi ordini scolastici;
- garantire la presenza dell’insegnante di sostegno che ha seguito l’alunno in precedenza (previa delibera del Collegio Docenti), negli anni ponte per il primo periodo di scuola dell’ordine successivo;
- promuovere condizioni che possano favorire la prosecuzione e l’ampliamento del progetto di vita della persona.
COMUNITÀ EDUCANTE
La comunità educante è formata da genitori, alunni, docenti, personale ausiliario e da tutti coloro che a vario titolo collaborano con la scuola con spirito di comunione e di stima reciproca.
Il Progetto Educativo si realizza in un dialogo aperto e continuo nella distinzione delle responsabilità, dei ruoli e delle competenze, mediante la collaborazione di tutta la comunità educante, centro propulsore e responsabile di tutta l’esperienza educativa e culturale. Una comunità educante è dunque una comunità che consente tempi e luoghi ove processi di confronto e dibattito, possano avere luogo.
Educare significa soprattutto un atto di reciprocità.
DOCENTI
Il compito educativo che mira alla formazione integrale di ogni alunno, richiede un insieme di docenti/educatori che si impegnano: ad esercitare il ruolo educativo secondo l’identità e il progetto proprio di questa scuola e a curare l’educazione secondo percorsi di vita “buona” grazie a relazioni autentiche che danno spessore umanizzante alla didattica; ad accompagnare la crescita globale dell’alunno introducendolo alla realtà del sapere come persona contenta di venire a scuola, con particolare attenzione all’alunno con difficoltà (BES, DSA …) creando occasioni positive di riuscita personale; a suscitare negli alunni motivazione allo studio costante per raggiungere competenze adeguate, facilitando l’apprendimento mediante un’opportuna e variata metodologia didattica interattiva, arricchita dall’uso del digitale; a mettere in comune professionalità, ricerca e buone pratiche, procedendo nella collegialità per gestire l’innovazione educativa, in un dialogo aperto e onesto con colleghi, dirigenza e amministrazione; a fare ricerca sulle proprie scelte didattiche e metodologiche e saperne verificare i risultati, in un processo di continua valutazione e autovalutazione per la corretta impostazione dei processi di insegnamento-apprendimento; a partecipare a iniziative di aggiornamento, di formazione culturale e spirituale; a mantenere positivo e significativo il rapporto con gli alunni e con le famiglie nella ricerca di un dialogo costante.
FAMIGLIA
La collaborazione scuola-famiglia è un aspetto qualificante della tradizione educativa della scuola “Buon Consiglio” animare i genitori a dare buoni esempi, a non essere troppo rigorosi né ad usare troppa indulgenza e meno ancora a chiudere gli occhi davanti ai difetti dei figli, facendo loro promettere quando li presentavano alla scuola, di appoggiare i metodi in essa già introdotti.
Nella comunità educante, hanno un ruolo di speciale importanza i genitori, responsabili primi e naturali dell’educazione dei figli. Essi sono chiamati nel rispetto dei ruoli, ad una costruttiva corresponsabilità sul terreno dell’educazione che si svolge a scuola. Si impegnano perciò: a conoscere, condividere e perseguire la linea educativa della scuola secondo il presente Progetto Educativo; a considerare la scuola come luogo di ascolto tra genitori e docenti in un dialogo basato sulla trasparenza e sulla stima reciproca nel rispetto dei ruoli; a prevenire e ad affrontare insieme ai docenti possibili forme di disagio degli alunni/figli; a facilitare atteggiamenti di apertura, di comprensione e di rispetto nei confronti di persone appartenenti ad altre culture; a partecipare agli organismi rappresentativi, alle varie iniziative e agli incontri formativi organizzati per rendere la famiglia sempre più consapevole del suo compito.
La presenza dei genitori, organizzata e strutturata in forme associative, è una delle modalità importanti e decisive per la realizzazione di una parità scolastica effettiva.
ALUNNI
La proposta educativa della nostra scuola opera per mettere in feconda sinergia il perseguimento dei valori profondamente umani legati alla verità, alla giustizia, all’amore universale e alla libertà mediante l’accostamento onesto agli insegnamenti della scuola “Buon Consiglio.
L’alunno, soggetto attivo in ogni fase della sua crescita, sempre più consapevolmente si impegna: a partecipare con regolarità allo svolgimento delle attività educative; a portare a termine impegni di studio in modo costante; a non escludere nessun compagno; a rispettare le diversità personali, culturali e la sensibilità altrui; a rispettare, se stessi, i compagni, il personale ausiliario, i docenti e l’ambiente; a osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal regolamento; a utilizzare correttamente le strutture e i sussidi didattici.